L’attuale modello economico e i relativi processi produttivi sono prevalentemente di tipo lineare – “produrre-utilizzare-gettare” – e richiedono la continua immissione di grandi quantitativi di materie prime e energia, generando al contempo emissioni inquinanti, scarti e rifiuti che devono essere smaltiti. Quella circolare è invece un’economia pensata per potersi rigenerare da sola, in cui i prodotti sono disegnati in maniera efficiente, così da durare nel tempo, da essere aggiustabili, e al termine del loro ciclo di vita riutilizzabili nella loro interezza o nelle loro singole parti per altre funzioni.

Si stima che entro il 2030 quasi 4,5 trillioni di dollari verranno da attività riconducibili all’economia circolare, senza considerare il risparmio in costi ambientali, costi di smaltimento e inquinamento.

Ma la transizione verso un’economia circolare richiede nuovi modelli produttivi e di business, necessita di sinergie tra settori che fino ad oggi non hanno mai collaborato, richiede nuove competenze e una creatività improntata alla sostenibilità, e prevede l’adozione di nuovi strumenti di progettazione che per noi si basano sul design dei servizi applicato alla circolarità.

Per questo motivo abbiamo lavorato con Irecoop e Cospe per organizzare seminari di sensibilizzazione, corsi di formazione e consulenza per imprese, cooperative e organizzazioni che vogliono rivedere il proprio modello di business e di produzione, e le proprie competenze interne, per cogliere  le opportunità dell’economia circolare.